Storia della Delegazione Africana
Correva l’anno 1966. In occasione del centenario della morte del fondatore don Luca Passi e aperte al soffio missionario che circola in Diocesi, le Dorotee di Brescia si rendono disponibili a partire per l’Africa. Il 28 dicembre dello stesso anno 3 consorelle raggiungono Bujumbura, capitale del Burundi. Fin da subito, con entusiasmo, le tre religiose si dedicano ad iniziative, incontri e scambi fraterni sostenute anche dalle Superiori maggiori. Nel 1968 arrivano nuove forze dall’Italia che favoriscono l’apertura della scuola di Vita familiare, del laboratorio, del dispensario, della maternità e l’azione catechetico-pastorale. Con l’apertura della casa di Matara, il Consiglio Generale, nel 1976, da vita alla Delegazione Africana. Dopo dodici anni di presenza in terra africana alcune giovani burundesi, attirate dal modo di vivere delle suore, chiedono di poter entrare in Istituto.
Leggi di più...Intanto si accentua la tensione tra Governo burundese e Chiesa cattolica e, nella primavera del 1979, iniziano le prime espulsioni dei missionari cattolici e protestanti. Nel 1984, le suore contattano l’Arcivescovo di Bukavu il quale accoglie con gioia ed entusiasmo la proposta di aprire una comunità nella sua Diocesi. Le suore Dorotee vengono accolte nella parrocchia di Mbobero, tenuta dai padri Barnabiti. Il seme gettato in Zaire comincia a spuntare e poco dopo viene aperta una nuova comunità a Burhiba.
Gli anni tra il 1985 e il 1987 sono caratterizzati da una parte da persecuzioni contro i missionari che si vedono costretti a lasciare il Burundi con la conseguente chiusura delle comunità e dall’altra parte registrano l’apprezzamento dell’autorità civili e religiose locali per l’operato delle Suore.
Nel 1989 si apre un’altra comunità nel cuore della foresta equatoriale, Kaniola. Gli inizi degli anni Novanta sono un pullulare di iniziative in favore di bambini e giovani delle parrocchie in cui le suore sono presenti, ma anche degli adulti in particolare dei Cooperatori dell’OSD. Nel 1992 viene riaperta la comunità di Gihiza. Nell’estate dello stesso anno le prime suore burundesi fanno la loro professione perpetua a Burhiba mentre la prima congolese emette i primi voti.
Nel 1996 con lo scoppio della guerra nella regione est dello Zaire, prende il potere Laurent Kabila che cambia il nome al paese e diventerà Repubblica Democratica del Congo. Di fronte all’ondata di violenza le suore sono costrette a lasciare il Paese. In questo periodo viene aperta una comunità in Cameroun. Il ritorno alla normalità nella RDC e in Burundi permette la riapertura di alcune comunità precedentemente chiuse. Con l’aiuto di diversi benefattori, le Suore Dorotee possono dare vita ad alcune opere educative per la formazione scolastica dei bambini e quella professionale degli insegnanti.
il Consiglio generale decide di trovare un Paese più tranquillo e così viene aperta una comunità in Madagascar. A distanza di 150 anni, nel 1998, il desiderio di don Luca diventa realtà.
Il 15 ottobre 2000 la Delegazione Africana affronta una dura prova. Suor Gina Simionato perde la vita in un’imboscata sulla strada che porta a Gihiza (Burundi). Forte di questa esperienza la Delegazione africana diventa a sua volta missionaria: una consorella è inviata nella comunità a San Paolo, in Brasile. Tra il 2002 e il 2003, il desiderio di prendersi cura delle giovani generazioni si concretizza con l’apertura di alcune scuole primarie a Bukavu e in Madagascar.
Anche nella grande Isola rossa si espandono i germi di vita e di bene seminati nei solchi della Delegazione. Dopo 10 anni dall’apertura della casa, una giovane malgascia bussa alla porta della comunità di Soamahamanina chiedendo di poter cominciare un’esperienza di condivisione e di conoscenza ravvicinata delle Suore Dorotee. Intanto nel Continente cresce il numero delle novizie e delle giovani professe. Anche i Cooperatori si dimostrano più appassionati al carisma doroteo tanto da scegliere di impegnarsi con la Promessa.
Il 2010 da inizio alle celebrazioni dei diversi giubilei segno evidente di una crescita fedele e matura della Delegazione: sono passati 25 anni dall’emissione dei primi voti delle prime consorelle di origine burundese. Nel 2014 una consorella burundese viene eletta Consigliera generale. Nel 2017 la Delegazione fa memoria del giubileo d’oro che viene celebrato in diverse tappe e in diversi luoghi.
Il 2022 segna l’inizio di due esperienze: la riapertura della comunità di Kaniola e la nuova esperienza in Kenia a Nairobi. Il 21 settembre 2022, infatti, è il giorno ufficiale dell’avvio della comunità.
L’albero piantato in Burundi nel 1967 allunga le sue radici e allarga i suoi rami. Attualmente la Delegazione africana conta 13 comunità in cinque Paesi.