“Abbiamo bisogno di ascoltare,
in mezzo alle migliaia di parole di ogni giorno,
quella sola Parola che non ci parla di cose,
ma ci parla di vita”.
(Papa Francesco)
La celebrazione della domenica della Parola di Dio, che quest’anno si terrà il 22 gennaio, ha per tema “Parola di Dio e missione”. Ci sembra una felice coincidenza il fare memoria, nella stessa data, della nascita del Beato Luca Passi, annunciatore della parola di Dio, educatore e maestro di giovani generazioni, che ha comunicato il fuoco del Vangelo, affidando ai cooperatori e alle suore la consegna di “prendersi cura” dei più piccoli. Il predicatore Don Luca Passi (Bergamo, 22 gennaio 1789 – Venezia, 18 aprile 1866) trascorse la sua vita ad annunciare sulle strade d’Italia la Parola di Dio. Sapientemente illuminato da una parola particolare del Vangelo, fondò nella Chiesa (1815) la Pia Opera di S. Dorotea. La Parola evangelica “Va e correggi tuo fratello” (Mt 18,15) è il nucleo ispiratore attorno al quale il Beato Luca costruì una strategia pastorale, finalizzata a porre accanto ai giovani dei “compagni di viaggio”, che facessero loro sperimentare la bellezza di sapersi amati e salvati.
“Va e correggi tuo fratello”, oppure va e portagli la Parola (così risuona in alcune traduzioni): espressione che mette in luce il desiderio di comunicare Gesù, la buona notizia che rende la vita buona e degna di essere vissuta. La correzione fraterna è, quindi, una parola amica, talvolta una parola forte, ma che nasce dal cuore, una parola intelligente e ricca di umanità, che si fa eco della Parola di Dio, parola che ci mette in cammino incontro ai fratelli per condividere con loro l’esperienza di riscoprirsi amati e più umani. È stata la missione di Gesù, Parola del Padre fatta carne. È stato quanto ha vissuto il Beato Luca Passi, annunciatore infaticabile di questa Parola incarnata. È il semplice e disarmante progetto di vita del cristiano, chiamato ad essere servo, come il suo Signore.