Festa liturgica del Beato Luca Passi: una memoria custodita

Celebrare: Una memoria custodita

 

“Nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra e le schiere degli angeli e dei santi cantano senza fine…”. In questo clima facciamo memoria con la Chiesa del ‘giorno natalizio’ del Beato Luca Passi nel quale vede realizzato il mistero pasquale di Cristo. Nei santi la Chiesa celebra questo mistero che si esprime in un’esistenza conformata pienamente a Lui (cfr SC 104), le cui radici affondano nel Battesimo e si dischiudono in un cammino di Vita Nuova che ha il suo compimento nella pienezza della comunione trinitaria.

 

Far memoria, allora, significa rispondere all’invito dell’autore della Lettera agli Ebrei: “Ricordatevi dei vostri capi, considerate attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede”.

 

Chiediamo perciò al Signore di ravvivare la memoria della grazia che ha operato in don Luca, tenendo vivo nel cuore e nella mente ogni più piccolo frammento di essa, consapevoli è ancora la grazia che oggi ci interpella come persone risorte e come figlie del beato Luca. Far memoria, allora, significa entrare in un contatto intimo e filiale con lui e con la sua vita per cogliere lo spessore spirituale e apostolico di alcuni suoi tratti e custodirli quale prezioso tesoro ‘sempre antico’ e ‘sempre nuovo’.

 

Innanzitutto lo sguardo e gli occhi vivaci e suggestivi; sguardo capace di toccare il cuore e di intuire ciò che in esso si nasconde; capace di esprimere quel legame umano/spirituale che lui chiama ‘santa amicizia’.
Il sorriso che traspare da ogni icona che lo ritrae; sorriso spontaneo, cordiale e aperto che abbraccia ogni fratello al primo incontro.
Le mani, capaci di scrivere, quindi di dare parola e voce, sentimento e passione, a quanto di bello e di propositivo abitava nel suo cuore nei riguardi delle amate figlie e di altri – grandi e semplici, sapienti e umili – che coinvolgeva nel suo donarsi.
I passi: molti e veloci, intelligentemente orientati. Gli hanno permesso di percorrere strade e sentieri della geografia del suo tempo, sempre finalizzati ad ‘accendere il fuoco dell’amore di Dio senza mai stancarsi’, al ‘prendersi cura’ di ‘quella fanciulla incontrata per via’. È la passione per il fratello che lo tiene desto fino alla fine.
Lo stile di vita: essenzialità e sobrietà simboleggiati in un ‘fazzoletto’ annodato che raccoglieva quanto gli occorreva.
Le parole dette e fissate negli scritti, nell’epistolario in particolare, e nelle risonanze di chi allora l’ha ascoltato, ha raccolto e custodito. È il patrimonio spirituale che abbiamo disposizione e che ci permette di fare nostre le parole di S. Paolo: “Ricordatevi dei vostri capi, considerate attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede”.

 

‘Ricordatevi’, ‘considerate attentamente’, ‘imitatene la fede’: tre verbi essenziali per celebrare da ‘figlie’ la memoria del Beato Luca, per coltivare e custodire nel tempo quel ‘germe’ di ispirazione che esprime in ogni dove la vitalità evangelica che gli è propria.

 

 

Suor Angela Marostica

 

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Caro don Luca,

sono passati già dieci anni da quel 13 aprile 2013, ma la  gioia, l’entusiasmo, il ricordo di quel giorno in piazza San Marco a Venezia sono ancora vivi in ognuno di noi. Fu una grande festa per la famiglia dorotea: suore, giovani, cooperatori tutti uniti nella condivisione di un momento così importante che sarebbe rimasto nella nostra storia.

 

Ma quale messaggio volevi consegnarci? Che cosa dovevamo apprendere da quell’ avvenimento? Cosa volevi dirci?

Ci abbiamo pensato, riflettuto e fra le tante cose vogliamo ricordare  questo: la tua beatificazione non era e non è una prerogativa riservata a pochi bensì una qualità possibile per tutti coloro che hanno ricevuto il dono del Battesimo in cammino verso  la santità!

 

Caro don Luca, aiutaci dunque a stare su questa strada, facci sentire la tua presenza, accompagnaci e anche se siamo pochi, talvolta stanchi, con mille problemi illuminaci con i tuoi insegnamenti e spronaci ad andare avanti sempre, ad ardere per accendere!

 

Per tutto questo ti preghiamo.

 

Eva Fabbri

 

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