È stato così anche quest’anno: la pandemia ha ristretto gli spazi, ma ha favorito una rete di contatti che ci hanno fatto sentire vicini e partecipi di una memoria che ci accomuna: laici, suore, giovani e… tanta gratitudine.
Personalmente ho condiviso l’animazione la memoria di questa giovane martire nella parrocchia di Cristo Re, in rete con i Cooperatori di Vobarno/Rezzato, in comunità…
Dovunque Santa Dorotea resta sullo sfondo con la sua bellezza e luminosità, e ci fa scoprire un tassello del mosaico dell’Opera che a lei si intitola. Un’opera che raggiunge la vita: si prende cura, rafforza il legame dell’amicizia, sostiene la gioia e la fatica di una missione che continua nel tempo: ci viene incontro con un DONO.
Lascio a Lei, all’Opera appunto, l’evocazione di alcuni tratti della sua storia e della sua identità
Sono nata in un contesto storico particolare (effetti della Rivoluzione Francese) e di grande trapasso culturale […]. Oggi, vivo la mia missione, in un mondo ben diverso, eppure da me considerato con simpatia perché è diventato un villaggio globale.
Sento che questo tipo di mondo mi rivolge una richiesta fortissima; la riassumo cosi:
“Aiutaci a ritrovare il fascino della relazione amichevole e amorevole; insegnaci la “compagnia”, perché noi, uomini e donne, siamo fatti l’uno per l’altro, siamo pieni di nostalgia per la comunicazione e l’affetto, l’amore e la solidarietà; raccontaci la necessità di aver bisogno l’uno dell’altro e sottolineaci che è illusione la pretesa di salvarci da soli”.
E quando la domanda s’incontra con il “DONO” di cui sono portatrice, intravedi l’orizzonte della salvezza dove l’incontro con il mistero di Gesù Redentore si fa esperienza di dono incondizionato e rigenerante.
Suor Assunta Tonini