Dopo la festa dell’Esaltazione della Croce in cui abbiamo tenuto lo sguardo in alto verso il mistero d’Amore insondabile del Cristo, oggi, la Chiesa, ci fa rivolgere gli occhi ai piedi della croce per contemplare la Vergine Maria Addolorata.
Una festa particolarmente cara alla Famiglia dorotea. Il Beato Luca Passi, che ha scelto l’Addolorata come patrona dell’Opera di S. Dorotea, ci invita a contemplare il “mistero del dolore che salva”.
Maria Addolorata non è una madre senza speranza. Sotto la croce, Maria diventa icona della fedeltà ed è la prima ad accogliere il dono smisurato dell’amore del Padre per i suoi figli conformando il suo cuore a quello del Cristo.
È il suo cuore di madre squarciato e frammentato dal dolore che, rimasto unito a quello di Gesù, dentro una profonda lacerazione si traduce in un’inattesa e misteriosa fecondità spirituale.
In questa festa, che ci vede uniti Laici e Suore, chiediamo a Maria Addolorata la disponibilità di rimanere sotto la croce e accogliere la vita con le sue croci perché, come scrive Papa Francesco “anche dalle macerie del nostro cuore Dio può costruire un’opera d’arte; anche dai frammenti rovinosi della nostra umanità Dio prepara una storia nuova”.