15 settembre: MEMORIA DI MARIA ADDOLORATA

Maria è immagine della Chiesa – Nuova Eva, immagine dell’umanità nuova, redenta che raccoglie e accoglie dal Figlio la vita vera, vita di Dio, e quindi vita eterna… Una mano raccoglie, l’altra è portata al cuore in segno di custodia: Maria è colei che anche sotto la croce, come al momento dell’annunciazione e durante tutta la vita, custodisce nel cuore quanto vive nel Figlio, custodisce la parola che Dio le rivolge, custodisce il mistero del Figlio perché Lui è la Parola di Dio fatta carne.
Maria sotto la croce è l’Addolorata, ma qui ha un’espressione di serenità: lo sguardo contemplativo alla ferita del costato, che orienta anche il nostro sguardo, apre alla speranza. Speranza di eternità, di vita piena che si realizza nella risurrezione. Mostra a ciascuno di noi come vivere anche le sofferenze e i momenti di dolore da uomini e donne nuovi, da persone redente: tenendo lo sguardo a Cristo, custodendo la memoria del suo dono d’amore, come Maria anche noi siamo chiamati a provare a cogliere qual vita può scorrere attraverso le nostre ferite, e quale possibilità di risurrezione ci è consegnata… Insieme con Maria possiamo rimanere anche noi ai piedi della croce, sulla stessa croce, stretti al Figlio, nella speranza e certezza che la promessa di vita che il Signore ci ha rivolto non verrà meno… ma che è necessario attraversare anche la morte affinché essa si compia. Tutto dipende da come viviamo questa morte: se da soli, o stretti al Signore…
In questo raccogliere il sangue e l’acqua, in questo non lasciare che niente della vita di Cristo vada perduto, Maria diviene corredentrice, partecipa all’opera della salvezza, a cui anche noi siamo chiamati a collaborare in ogni luogo e in ogni momento, sostenuti dalle parole che don Luca ci ha lasciato: Stiavi a cuore che Gesù Cristo sparse tutto il preziosissimo Suo sangue per la nostra Redenzione.