Oggi, tutta la Chiesa, è in festa e fa memoria di san Luca Evangelista. A Padova, nella Basilica abbaziale di Santa Giustina, sono custodite le reliquie del santo medico e iconografo. Nel 2000, in occasione della ricognizione del corpo di san Luca, Giovanni Paolo II inviò un messaggio al Vescovo S. E. Antonio Mattiazzo di cui desideriamo riproporre alcuni stralci.
“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23). Per Luca esser cristiani significa seguire Gesù sulla via che Egli percorre (Lc 19,57; 10, 38; 13, 22; 14, 25). È Gesù stesso che prende l’iniziativa e chiama a seguirlo, e lo fa in modo deciso, inconfondibile, mostrando così la sua identità del tutto fuori dal comune, il suo mistero di Figlio, che conosce il Padre e lo rivela (cfr Lc 10,22). All’origine della decisione di seguire Gesù vi è l’opzione fondamentale in favore della sua Persona. Se non si è stati affascinati dal volto di Cristo è impossibile seguirlo con fedeltà e costanza, anche perché Gesù cammina per una via impervia, pone condizioni estremamente esigenti e si dirige verso un destino paradossale, quello della Croce. Luca sottolinea che Gesù non ama compromessi e richiede l’impegno di tutta la persona, un deciso distacco da ogni nostalgia del passato, dai condizionamenti familiari, dal possesso dei beni materiali (cfr Lc 9,57-62; 14,26-33). […]
È nota l’importanza che Luca dà, nei suoi scritti, alla presenza e all’azione dello Spirito, a partire dall’Annunciazione, quando il Paraclito discende su Maria (cfr Lc 1,35), fino alla Pentecoste, quando gli Apostoli, mossi dal dono dello Spirito, ricevono la forza necessaria per annunciare in tutto il mondo la grazia del Vangelo (cfr At 1,8; 2,1-4). È lo Spirito Santo a plasmare la Chiesa. San Luca ha delineato nei tratti della prima comunità cristiana il modello sul quale la Chiesa di tutti i tempi deve rispecchiarsi: è una comunità unita in “un cuor solo e un’anima sola”, assidua nell’ascolto della parola di Dio; una comunità che vive di preghiera, spezza con letizia il Pane eucaristico, apre il cuore alle necessità dei bisognosi fino a condividere con loro i beni materiali (At 2,42-47; 4,32-37). Ogni rinnovamento ecclesiale dovrà attingere a questa fonte ispiratrice il segreto della propria autenticità e freschezza. […]
Un’altra dimensione essenziale della vita cristiana e della Chiesa, su cui la narrazione lucana proietta vivida luce, è quella della missione evangelizzatrice. Di questa missione Luca indica il fondamento perenne, e cioè l’unicità e l’universalità della salvezza operata da Cristo (cfr At 4,12). L’evento salvifico della morte-risurrezione di Cristo non conclude la storia della salvezza, ma segna l’avvio di una nuova fase, caratterizzata dalla missione della Chiesa, chiamata a comunicare i frutti della salvezza operata da Cristo a tutte le nazioni. Per questa ragione, Luca fa seguire al Vangelo, come logica conseguenza, la storia della missione. È lo stesso Risorto che dà agli Apostoli il «mandato» missionario: “Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture e disse: Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto” (Lc 24,45-48).
San Luca ci invita a seguire Cristo abbandonandoci all’azione dello Spirito, per essere capaci di immettere nella Chiesa il lievito del Regno di Dio.
Il beato Luca Passi, nostro fondatore, interceda per i Laici Cooperatori e per tutte noi.