Don Luca, come infaticabile missionario opera nella società del suo tempo, che egli soleva chiamare “la vigna di Dio”. (Luigi Porsi, Luca Passi, Città Nuova 2001, p.15).
Fare il missionario itinerante fu per Don Luca un bisogno insopprimibile del cuore, una vera passione (cf. p. 89), con ritmo quasi incredibile. Affrontò viaggi faticosi, non badando a fatiche, stenti, intemperie… Sempre alieno da ogni posizione ideologica che non fosse quella del Vangelo… della concordia del vero bene comune, accoppiando ai principi della vera religione i sentimenti della san politica a cui appoggia il buon ordine sociale (cf. p. 93). Pur tra grandi soddisfazioni, non gli mancarono croci e pungenti spine (cf. p. 90-91).
… missionario sì grande, così infaticabile, così esclusivamente consacrato all’apostolico ministero che tanto bene operò (cf. p. 94) …. Andava alla mente e al cuore degli uditori Don Luca fu “missionario in tutta Italia, allacciando rapporti con innumerevoli personalità”: Don Luca Passi Lettere, Tipografia Vaticana 2013, p. 4.
Nelle lettere emergono tratti profondi e interessanti della sua vita di prete, del suo intenso e ininterrotto ministero di missionario apostolico, sostenuto con coraggio e totale disponibilità sacerdotale.
Con spirito di apostolo, a somiglianza di S. Paolo, incoraggia raccomandando la “cristiana rassegnazione alle imperscrutabili disposizioni della Provvidenza … rassegnazione che produce la pace dello spirito, che non può essere alterata dalle maggiori contraddizioni, e che appunto colmava l’Apostolo di gaudio in tante sue traversie: superabundo gaudio in omni tribulatione mea. (Lett. 2) In una predica tenuta a Venezia il 13 febbraio 1861 così invita, con cuore di padre, ad accogliere la Parola: La divina parola serve come di veicolo a tutte le grazie interne che Dio vuol diffondere sovra di noi. È la divina parola che ci rigenera.
DON LUCA: CON CUORE DI MISSIONARIO, CON CUORE DI APOSTOLO E DI PADRE
