La divozione ed il tenerissimo amore di Don Luca verso la Vergine Madre di Dio, era veramente grande. La parola da lui solitamente usata per designare Maria SS. era quella di Mamma, imitato in ciò anche da D. Marco, nella quale espressione si sente tutta la filiale tenerezza del suo cuore verso Maria. I biografi di D. Luca ricordano particolarmente la incontenibile gioia ed esultanza del suo animo per la definizione dommatica dell’Immacolata Concezione di Maria: sempre ricordava le feste celebrate in tale occasione per tutto il mondo cattolico, sempre ne parlava a tutti e ne era commosso alle lacrime.
… trent’anni dopo la definizione del domma dell’Immacolata, il Prevosto di Ghisalba Grasselli rievocava, negli Esercizi ai Chierici in Seminario, le grandi feste celebrate a Bergamo in onor di Maria Immacolata, ricordava la allora ripetuta commossa apostrofe di Don Luca Passi alla città, pronunziata la sera del dì 8 dicembre 1854, partendo da Bergamo con alcuni compagni per una missione, e contemplando l’inebriante spettacolo delle mura fantasticamente illuminate e fascianti con un cerchio di magico incendio l’alta città: «O Bergamo, patria diletta, ripeteva, Dio ti benedica perché ami tanto Maria!» e ancor gli tremavano le parole per la commozione. Da ciò si potrà facilmente argomentare la fremente commozione del devotissimo D. Luca nel ricordare le solennità per la proclamazione dell’Immacolata. Che se alcuno bramasse quasi sentire da lui stesso l’amore che portava alla Vergine Santissima non ha che a leggere la sua predica sulla «Divozione a Maria».