Mi chiamo Isaia, il mio nome in ebraico dice a me e a tutti voi che Dio è salvezza. (Il nome Isaia ebraico “Yeshaia” significa salvezza).
Dopo la chiamata a tener desta la promessa del nostro Dio, ho coltivato nel cuore la missione che mi è stata affidata e non mi sono mai arreso. Di me è stato detto che sono il profeta della calma interiore… Sì perché anche ciò che sembra assurdo è dentro il cammino che il nostro Dio compie per condurci alla libertà e alla giustizia.
Le mie profezie da sempre accompagnano la vita dei credenti e sono guida all’incontro con il Signore proprio nel periodo di Avvento che avete appena iniziato. Trovate in esse l’eco della grande Speranza che ha confortato il mio popolo durante i secoli duri e decisivi della sua storia e, in modo particolare, durante l’esilio.
Anche oggi voi siete smarriti e sfiduciati, intorno a voi non vedete la Giustizia del Signore e la vita vi sembra un deserto difficile da attraversare. A voi, a te che mi ascolti oggi dico:
“Ascolta. Ascolta.
Lascia che la parola del Signore prenda dimora nel tuo cuore e nella tua mente, come il seme entra nella terra. Lascia che la rivelazione che viene dall’alto sia come la pioggia che disseta la terra.
Ascolta. Ascolta.
Consenti al tempo di far germogliare il seme, lascia che la scintilla accenda il fuoco. Lascia che il silenzio si animi di una commozione.
Ascolta. Ascolta.
Non permettere al malumore di diventare una obiezione. Non permettere alla presunzione di diventare indifferenza e disprezzo per chi parla nel nome del Signore. Non permettere alla rassegnazione di diventare ottusità.
Ascolta. Ascolta” [1]
Ricordate le promesse di Jahvè: attendete con fiducia e vigilanza, scorgete con me i segni della sua azione. Sono segni piccoli che sono nella logica delle possibilità nascoste. Io, infatti, vi parlo di libertà, di germogli, di virgulti… e di bambini che sono il rovescio della storia.
In Isaia la Parola di Dio ci fa entrare nel confronto: forza/debolezza. Nasce, si risveglia così, in Avvento, l’antica fede: credere nei piccoli, in Dio che si fa Bambino, sono loro i segni di profezia ad annunciare che un nuovo mondo è possibile.
[1] Cfr Mario DELPINI, Arcivescovo di Milano, Isaia: «Fate posto alla gioia del Signore», 26 novembre 2023
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Isaia profeta – I domenica di Avvento anno B