Lo sguardo di Dorotea su Crista e Callista: un dialogo

Santa Dorotea 2024: secondo giorno 

 

Ieri

 

Crista e Callista sono due giovani donne che avevano rinnegato la fede in Cristo Gesù. Dorotea condotta in carcere dopo la condanna a morte, trova le due amiche fiaccate dalle torture e pronte a convertire anche lei in cambio delle più sicure gioie terrene. Ma Dorotea si fa dono con l’arte del dialogo dolce e persuasivo e trascinò al Bene Crista e Callista.

 

Dorotea: Ma cosa avete fatto? Come avete potuto tradire il vero amore? Ma non capite che, dopo  la morte, non avrete gli dei a difendervi ma solo Dio può salvarci… Cristo è morto in croce per noi… buttate via quei gioielli… Dio Padre è buono e misericordioso e vi perdonerà…

 

Crista: Dorotea, questo ci porterà alla morte!

Dorotea: Non ho paura della morte, se è l’unica strada per rimanere fedele a Dio… vi prego aprite                      il vostro cuore…

Callista: Nel nostro cuore c’è Dio, ma abbiamo paura di morire… aiutaci.

Dorotea: Gesù vi ama da sempre, lasciatevi amare.

 

Oggi

 

Dalla Fratelli Tutti

 

198. Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto, tutto questo si riassume nel verbo “dialogare”. Per incontrarci e aiutarci a vicenda abbiamo bisogno di dialogare. Non c’è bisogno di dire a che serve il dialogo. Mi basta pensare che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità. Il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto.

 

199. Alcuni provano a fuggire dalla realtà rifugiandosi in mondi privati, e altri la affrontano con violenza distruttiva, ma «tra l’indifferenza egoista e la protesta violenta c’è un’opzione sempre possibile: il dialogo. Il dialogo tra le generazioni, il dialogo nel popolo, perché tutti siamo popolo, la capacità di dare e ricevere, rimanendo aperti alla verità. Un Paese cresce quando dialogano in modo costruttivo le sue diverse ricchezze culturali: la cultura popolare, la cultura universitaria, la cultura giovanile, la cultura artistica e la cultura tecnologica, la cultura economica e la cultura della famiglia, e la cultura dei media».[196]

 

200. Spesso si confonde il dialogo con qualcosa di molto diverso: un febbrile scambio di opinioni nelle reti sociali, molte volte orientato da un’informazione mediatica non sempre affidabile. Sono solo monologhi che procedono paralleli, forse imponendosi all’attenzione degli altri per i loro toni alti e aggressivi. Ma i monologhi non impegnano nessuno, a tal punto che i loro contenuti non di rado sono opportunistici e contraddittori.

 

 

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