Lo sguardo di Teofilo su Dorotea: un nuovo inizio

Festa di Santa Dorotea: terzo giorno 

 

Ieri

 

Teofilo era giovane avvocato. Egli assisteva ai processi e alle condanne a morte dei cristiani. Fu introdotta nella sala del tribunale una giovane ragazza. Era così dolce ed innocente che Teofilo istintivamente si alzò per guardarla bene. Sarebbe veramente un peccato, pensò tra sé, se questa ragazza dovesse morire. La bellezza di Dorotea colpisce lo sguardo di Teofilo. Il giovane romano, il cui nome significa caro a Dio, si lascia provocare dal cambiamento, chiede anche lui un segno per desiderare un nuovo inizio.

 

Teofilo: Dorotea, la terra è tanto bella!

Dorotea: Come ti chiami?

Teofilo: Teofilo.

Dorotea: Ascolta, Teofilo. In paradiso, dove i boschi sono eternamente verdi, luccicano tra le foglie mele splendenti come oro e nella palude fioriscono gigli bianchi come l’argento. In paradiso zampillano limpide sorgenti, sulle colline l’erba è sempre fresca e la rosa del prato non avvizzisce mai.

Teofilo: Dorotea, ricordati di me quando sarai in Paradiso e se è vero quanto tu dici, mandami mele e rose perché anch’io possa credere.

Dorotea: Lo farò, Teofilo.

 

Oggi

 

Dalla Fratelli Tutti

 

77. Ogni giorno ci viene offerta una nuova opportunità, una nuova tappa. Non dobbiamo aspettare tutto da coloro che ci governano, sarebbe infantile. Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni. Dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite. Oggi siamo di fronte alla grande occasione di esprimere il nostro essere fratelli, di essere altri buoni samaritani che prendono su di sé il dolore dei fallimenti, invece di fomentare odi e risentimenti.

 

78. È possibile cominciare dal basso e caso per caso, lottare per ciò che è più concreto e locale, fino all’ultimo angolo della patria e del mondo, con la stessa cura che il viandante di Samaria ebbe per ogni piaga dell’uomo ferito. Cerchiamo gli altri e facciamoci carico della realtà che ci spetta, senza temere il dolore o l’impotenza, perché lì c’è tutto il bene che Dio ha seminato nel cuore dell’essere umano. Le difficoltà che sembrano enormi sono l’opportunità per crescere, e non la scusa per la tristezza inerte che favorisce la sottomissione. Però non facciamolo da soli, individualmente. Il samaritano cercò un affittacamere che potesse prendersi cura di quell’uomo, come noi siamo chiamati a invitare e incontrarci in un “noi” che sia più forte della somma di piccole individualità; ricordiamoci che «il tutto è più delle parti, ed è anche più della loro semplice somma».[60]

 

 

 

Per scaricare il testo clicca sul link in basso

Lo sguardo di Teofilo su Dorotea: un nuovo inizio

error: Il contenuto è protetto