Dio sempre dona un Oltre ad ogni nostro desiderio di vita e di bene. Creati a immagine e somiglianza sua, di Lui portiamo dentro ricerca di comunione, spinte vitali.
L’evangelista Giovanni ci presenta il desiderio che alcuni greci hanno di vedere Gesù, e lo colloca nel capitolo 12, pochi giorni prima della Pasqua. Il desiderio viene espresso nel giorno successivo alla cena a Betania con Lazzaro, Marta e Maria.
È il giorno dell’ingresso trionfale a Gerusalemme, e i rami di palma sono agitati anche da coloro che testimoniano un segno compiuto in precedenza: Lazzaro chiamato fuori dal sepolcro.
I greci vogliono vedere Gesù: di Lui hanno saputo che vive in modo profondo l’amicizia, che ha pianto l’amico morto e lo ha fatto rivivere. I greci vogliono vedere l’Amico che dona la Vita. Desiderio forte, coinvolgente. Per questo desiderio i greci mettono in movimento Filippo, che va dall’amico Andrea, per andare insieme da Gesù, la Vita. E Gesù dona un Oltre a questo desiderio.
Al desiderio di vedere un volto, viene donata la possibilità di ascoltare una voce: quella del Padre che glorifica il suo nome nel Figlio. Lui non ce la fa a lasciarci perdere, Lui ci ama da morire, anzi, da risorgere. Al desiderio di vedere chi ha il potere di richiamare alla vita, viene presentato il segno più grande: quello del Crocifisso che scende nella morte e la sconfigge per sempre, per tutti.
Gesù attira tutti a sé perché siamo fatti per la comunione, siamo fatti per la vita. Gesù attira e dona un Oltre: seguirlo per donare la vita. Chi vede Gesù, chi contempla il Crocifisso Risorto, in Lui ha la possibilità di specchiare se stesso, di scoprire la propria identità profonda, la propria missione e vocazione.
Chi segue Gesù sceglie come Lui di farsi dono. È la scelta di abbandonare la solitudine e di stare dalla parte della comunione: come il chicco di grano che invece di stare solo, accetta di cadere nella terra e di morire per portare molto frutto, per moltiplicare il bene. Chi segue Gesù, sceglie come Lui di amare fino alla fine. È la scelta di lasciar perdere la morte, attraversandola e rimanendo in Colui che è la Vita.
Alla fine resteranno la vita e l’amore. Questo è l’Oltre verso il quale sono condotti tutti i nostri desideri. Non c’è amore più grande di questo: donare la vita. Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio.
La gioia più grande è questa: sapere che siamo amati da Dio, sapere che – radicati in questo amore – possiamo amare i fratelli e le sorelle che Dio mette sulla nostra strada. Sia questa grazia la nostra forza, la nostra gioia.
suor Maria Elisa Perinasso
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Donare la vita – commento alla V Domenica di Quaresima