Nella solennità di san Giuseppe — sposo della Vergine, padre del Signore Gesù — la Liturgia ci fa ascoltare anzitutto una promessa. Una promessa che attraversa il “sogno” umano di Giuseppe per dare concretezza al sogno di Dio. Giuseppe fa i conti con ciò che lui pensava e quello che la realtà è: tutta diversa da come la si poteva immaginare. E lui crede, si fida. Giuseppe dà fiducia alla storia, non da retta ai timori e diventa così padre: prendendo con sé Maria e il frutto del suo grembo. Accogliendo senza obiezioni o domande, accettando di morire a sé stesso e alle proprie comprensioni per consentire a qualcosa di più grande di venire al mondo. Grazie alla sua silenziosa bellezza, nasce Gesù; la dimora di Dio è edificata e custodita per sempre nel mondo, nella storia, nel mistero della Chiesa (cfr Fra Roberto Pasolini).
E davanti al Padre di tutti, nessuno più può dirsi orfano, ma figlio amato. San Giuseppe è una presenza silenziosa, ma fondamentale nella storia della salvezza. Lui è il custode, “prende con sé il Bambino e sua madre” e fa ciò che Dio gli ha ordinato (cfr Mt 1,24; 2, 14.21). In questa figura evangelica troviamo la traccia della nostra vocazione: custodire, custodire la vita, custodire lo sviluppo umano, custodire la mente umana, custodire il cuore umano, custodire il lavoro umano. Il Figlio dell’Altissimo è venuto nel mondo in una condizione di grande debolezza: Gesù è nato così, debole. Ha voluto aver bisogno di essere difeso, protetto, accudito. Dio si è fidato di Giuseppe, come ha fatto Maria, che in lui ha trovato lo sposo che l’ha amata e rispettata e si è sempre preso cura di lei e del Bambino. In questo senso San Giuseppe è il Custode della Chiesa, perché la Chiesa è il prolungamento del Corpo di Cristo nella storia. Giuseppe, continuando a proteggere la Chiesa, continua a proteggere il Bambino e sua madre, e anche noi amando la Chiesa continuiamo ad amare il Bambino e sua madre.
Papa Francesco ci invita a chiedere, nella preghiera, aiuto a questo Santo: “Chiediamo l’intercessione di San Giuseppe nei momenti più difficili della vita vostra e delle vostre comunità. Lì dove i nostri errori diventano scandalo, chiediamo a San Giuseppe di avere il coraggio di fare verità, di chiedere perdono e ricominciare umilmente. Lì dove la persecuzione impedisce che il Vangelo sia annunciato, chiediamo a San Giuseppe la forza e la pazienza di saper sopportare soprusi e sofferenze per amore del Vangelo. Lì dove i mezzi materiali e umani scarseggiano e ci fanno fare l’esperienza della povertà, soprattutto quando siamo chiamati a servire gli ultimi, gli indifesi, gli orfani, i malati, gli scartati della società, preghiamo San Giuseppe perché sia per noi Provvidenza. Quanti santi si sono rivolti a lui! Quante persone nella storia della Chiesa hanno trovato in lui un patrono, un custode, un padre!”
Salve, custode del Redentore
e sposo della Vergine Maria.
A te Dio affidò il suo Figlio;
in te Maria ripose la sua fiducia;
con te Cristo diventò uomo.
O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi,
e guidaci nel cammino della vita.
Ottienici grazia, misericordia e coraggio,
e difendici da ogni male. Amen.