Convitto Santa Chiara – Brescia.
Mercoledì 13 ottobre e il mercoledì successivo abbiamo vissuto due momenti di condivisione e di reciproca accoglienza che ci hanno fatto sentire protagoniste e hanno segnato l’avvio dell’Anno accademico che ci troviamo a vivere.
Nella serata di mercoledì 13, ci siamo riunite in un grande cerchio nel cortile del Convitto e, suddividendoci per gruppi di Facoltà universitarie e di impegno lavorativo, abbiamo riflettuto su un augurio originale da diffondere in questa nostra comunità, perché possa accompagnarci durante l’anno.
L’immagine della ginestra, simbolo di resilienza e messaggio di tenacia e di forza, soprattutto di fronte alle difficoltà del quotidiano, è l’augurio che ha aperto la serata da parte del gruppo delle lavoratrici.
Per deformazione “professionale” e considerato il periodo che stiamo vivendo, l’originalità scientifica non è potuta mancare con le studentesse di medicina, farmacia, infermieristica e odontoiatria: tra consigli odontoiatrici e ricerche diagnostiche il gruppo hanno espresso un messaggio a prova di scienza.
Il ritorno ad una “effervescente collettività”, auspicata da parte delle Facoltà umanistiche, fatta di risate, compagnia, relazioni e progetti da realizzare è ciò che più ci è mancato in questi mesi di pandemia e che tutte desideriamo recuperare presto. Questa speranza è stata manifestata anche con lo slogan “No covid, W la libertà” consegnato dalle studentesse di Giurisprudenza e di Economia e commercio.
Il richiamo alla vicinanza del Signore nelle nostre vite, è stato fatto sia dalle “artiste” del Convitto, che hanno disegnato una cappella con incise all’interno le parole “Vivere, Ridere, Sognare INSIEME”, sia dalle matematiche, che con sinteticità e puntualità allo stesso tempo, ci hanno invitato a “Vivere bene… Che Dio ci aiuti!”.
Non è, infine, mancato il messaggio che più ci ha fatte sentire “a casa”, quello proveniente dal cuore delle nostre suore: “Che possiate vivere nella serenità”.
La condivisione si è fatta ancora più ricca della presenza tangibile del Signore, grazie alla celebrazione della Santa Messa.
La figura carismatica e fraterna di Don Giovanni e di Don Matteo, i canti corali accompagnati dagli strumenti, il saluto a Suor Elena, che con alcune di noi ha percorso un buon tratto di strada, sono stati momenti significativi di questa bella serata.
Il calore che questi incontri ci hanno regalato è mantenuto vivo grazie ad un dono speciale, che ci è stato consegnato al termine della Messa: una matita colorata accompagnata da un messaggio di Madre Teresa di Calcutta:
“Sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient’altro. È Lui che pensa, è Lui che scrive”.
Il nostro ritrovo è terminato in dolce compagnia: ogni cucina si è impegnata a realizzare una torta molto squisita che abbiamo gustato insieme.
Furino Valentina