Dalla maggior parte delle persone e dalle esperienze si può imparare qualcosa, sta a noi capire cosa. Sono Leonardo, un giovane romano, di 20 anni. Sono andato in Albania, spinto dal desiderio di aiutare, ritrovandomi in una realtà di campagna con 3 suore dorotee: suor Giuseppina, suor Liliana e suor Paola. Le tre sorelle hanno organizzato delle attività nella piccola città di Burrel e nel villaggio di Suç, dove vivono. Con altre 3 volontarie, Sofia, Letizia, Elisa abbiamo partecipato come animatori. Nell’incontro con i ragazzi, dall’ascolto di chi ci accompagnava e dall’osservazione della realtà abbiamo colto delle differenze culturali, legate al modo di vivere le relazioni e concepire la vita.
Mi sono posto in un atteggiamento di apertura e con curiosità e mi sono sentito invogliato a capirne i motivi a partire dalla conoscenza della loro recente storia dura e faticosa.
La difficoltà di parlare una lingua diversa è stata grande, ma ha avuto i suoi pregi perché ci ha messo in condizione di comunicare con i gesti, di valorizzare il tono della voce, l’energia e l’entusiasmo che ci caratterizzava nel vivere le diverse attività, per coinvolgere, intrattenere ed insegnare ai bambini.
Ho visto alcuni bambini e bambine, tristi, imbarazzati, a volte un po’ aggressivi, fare in poco tempo dei passi in avanti, man mano cresceva una certa fiducia tra noi. Queste settimane mi hanno ricordato cose e situazioni che, a volte, penso di averle assimilate, invece averle riscoperte mi ha fatto un gran bene: aiutare l’altro, apprezzare le cose più piccole senza darle per scontato, avere voglia di imparare e di vivere le emozioni, scoprire che, nonostante tutto, possiamo essere felici.
p.s. Grazie mille alle suore per quello che hanno fatto per me, ma soprattutto per quello che fanno.