Incontro conclusivo dei Cooperatori dell’OSD

Ci siamo ritrovati alle ore 9,30 nel posteggio di Ca’ Vescovi, ai piedi di Asolo, per partire assieme alla volta di S. Vito d’Altivole dove si trova il complesso funebre della tomba Brion.
E’ stata l’occasione di incontrare volti noti e nuovi del gruppo.
Dopo pochi minuti di macchina siamo giunti a destinazione.
Nell’attesa che giungessero le guide ci è stata illustrata l’attività della giornata.
Ci siamo poi divisi in due gruppi per rendere più agile la visita al mausoleo.
Al primo impatto il complesso si presenta freddo perchè realizzato in cemento armato. A mano a mano che le spiegazioni della guida svelavano il significato ed il senso delle scelte dei materiali e della collocazione dei diversi siti, si scopriva la spiritualità, il profondo collegamento tra vita e morte, tra l’umano e la natura che ci porta al senso della nostra esistenza.
Il luogo della sepoltura e la vista del paesaggio che ci ha ospitato e che resta, fanno sempre parte dei due cerchi che l’architetto Scarpa ci mostra di frequente in questa struttura e che sottolineano l’attaccamento alla vita terrena. Anche se l’artista ci immerge in molteplici situazioni terrene, ci riporta poi alla riflessione divina del compimento della nostra vita, con il cammino ultimo verso la chiesetta.
E’ stata per noi una visita destinata a lasciare il segno anche nel frequente incontro con i nostri cari defunti. Certamente con lo stesso sentimento di essere loro spiritualmente vicini, ma anche con una visione d’insieme con la terra in cui viviamo.
Facendo una breve riflessione anche con altre persone presenti abbiamo sentito comuni queste nostre considerazioni.
La giornata è proseguita con un pranzo conviviale che ci ha permesso di apprezzare la cucina dell’istituto.
Un attimo di libertà ci ha separato dall’incontro successivo di varie realtà comunitarie che hanno illustrato i lavori svolti ed i progetti futuri sul tema dell’anno.
Lo scambio di esperienze, vissute dai vari gruppi di collaboratori nell’affrontare la relazione fra giovani e meno giovani, ha arricchito anche chi si preparava ad affrontare ed elaborare il lavoro nel prossimo autunno.
Noi, come coppia esterna, abbiamo accolto l’invito delle suore della comunità “Il Mandorlo” di Treviso a partecipare all’incontro. Questo ci ha dato l’opportunità di conoscere una delle realtà laiche delle opere di S.Dorotea.
Il clima di serenità che ha accompagnato l’operosità dei vari gruppi e l’accoglienza di persone che non si conoscevano ha lasciato in noi un buon ricordo della giornata e ci ha resi consapevoli dell’esistenza di realtà belle e positive che danno speranza al futuro.

Anna Teresa e Carlo

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