Treviso: gocce d’amore e di sorrisi

Un anno fa non mi sarei mai immaginata circondata da così tanta dolcezza…

 

L’anno scorso è stato il mio primo anno di liceo e grazie a delle circostanze particolari ho conosciuto suor Liliana, suor Liviana, suor Carla, suor Serena e la loro comunità. Tutte le mattine alle 7.00 mi ospitavano prima del suono della campanella; con il passare dei giorni mi sono sentita sempre più accolta e tra i “buongiorno” detti con sorrisi affettuosi, l’iniziale soggezione, si è attenuata.

 

Dopo qualche mese mi hanno proposto di partecipare come animatrice al Grest che avrebbero organizzato in estate e, anche se non avevo la minima esperienza, ho accettato fiduciosa. Arrivata il primo giorno sembravo un pesce fuor d’acqua perché sia i bambini che gli animatori si conoscevano già dall’estate precedente ed, inoltre, mi sentivo troppo “vecchia” per essere dei bambini e al tempo stesso troppo “giovane” perché gli animatori avevano tre-quattro anni più di me. I bambini erano molto uniti tra di loro, ognuno aveva una storia ed un’origine diversa ma, a differenza di molte persone, si accettavano l’un l’altro senza pregiudizi. Dopo il preliminare disorientamento ho potuto conoscere i miei mitici quattro compagni animatori che, da subito, mi hanno coinvolta nell’organizzazione delle varie attività.

 

È stato meraviglioso sentirsi utile nell’aiutare un ragazzo con la grammatica, nel tenere una bambina sulle spalle per farle prendere la palla al volo durante una partita di “palla avvelenata”, nell’insegnare ai bambini come arrotolare la carta o nel distribuire bicchieri pieni d’acqua per vederli scattanti e pronti a lanciarteli addosso.

 

Ogni momento con loro è stato contornato da un senso di unione e felicità reciproco; ogni giornata finiva sempre troppo presto con lamentele dei bambini perché non volevano tornare a casa, e ciò che mi è rimasto da questa splendida esperienza è stato l’amore che mi è stato dato da ognuno di loro durante quelle due settimane. Spero di avergli lasciato almeno una piccola parte di quel tanto che loro hanno lasciato a me.

 

Emma

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