“Nell’esperienza di Nazareth, il Dio di Gesù si rivela il Dio-del-quotidiano che privilegia i piccoli (…) Nella stanza di Nazareth, è possibile ascoltare una Parola che mette in cammino”. Il saluto di Madre Marialuisa fa da sfondo all’esperienza vissuta in questi giorni, resa più bella e più intensa dai colori delle albe e dei tramonti di Asolo.
La “speranza che non confonde” (Spes non confundit – Bolla di Indizione del Giubileo Ordinario dell’anno 2025) anche nelle situazioni di prova e di fragilità che stiamo vivendo come Delegazioni, ha trovato una strada dentro il lavoro di ascolto, le risonanze e le condivisioni che hanno caratterizzato queste giornate, durante le quali, ciascuna di noi si è “ri-sintonizzata” con la visione carismatica, consegnataci dall’Intercapitolo: “Nella Chiesa, rispondiamo al grido del fratello e ravviviamo la speranza.”
Sì, vogliamo rispondere! Ci piace pensarci come quei rabdomanti che tentano, alla Luce di una Stella, di catturare e ascoltare, dal sottosuolo dell’esperienza umana e delle anime ferite dei nostri contemporanei, quel grido che si fa domanda di vita, di aiuto… a cui noi suore dorotee insieme ai laici cooperatori, in modalità diverse e in forme nuove, possiamo ancora rispondere.
Il “fuoco d’amor di Dio” continua ad ardere in noi e nei laici di cui Eva Fabbri, Referente nazionale dell’Associazione dei Cooperatori dell’OSD, si è fatta rappresentante significativa, favorendo una nuova spinta per cercare il Volto del Signore rispondendo al grido dei nostri fratelli con una particolare attenzione ai più piccoli e poveri.
Ci attende un impegno evangelico, che vede protagonista la forza della vita, contenuta nel Seme che si è “nascosto” per portare frutto nella terra buona e fragile di ciascuna di noi e delle nostre comunità e chiede anche la fatica del seminatore la cui fiducia e pazienza sono già intrise di Speranza.
Il nostro cuore non cessa di ardere al pensiero di quanto prefigurato da Papa Benedetto XVI in un suo discorso nel lontano 1969, allorché considerava la crisi emergente della Chiesa: “Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà come la casa dell’uomo, dove trovare vita e speranza oltre la morte.” (J. Ratzinger, 1969).
Sr. Angela Gheda e sr. Liliana Morbi