E…state con cura #6: la voce di un presbitero

Il Grest in ogni parte di tutta la nostra penisola, tiene viva la comunità che sceglie di proporre questa esperienza formativa per i propri ragazzi. Animatori, genitori, presbiteri e religiosi non vanno in vacanza, ma escono all’aperto per coinvolgere i più piccoli. Che sia il cortile dell’Oratorio, che sia il centro del paese poco importa, l’importante è vivere questa esperienza come Chiesa in uscita.

 

Questa volta facciamo un salto al Sud, ai piedi della Sila Piccola. A Taverna, l’Oratorio, è il cuore della città d’arte presilana. Dagli inizi degli anni ’90, le prime nostre consorelle, hanno coinvolto diverse persone in quello che veniva chiamato campo estivo femminile, con un chiaro riferimento alla correzione evangelica del fratello. Passati un po’ di anni, il campo estivo femminile è diventato campo amicizia, al quale potevano partecipare anche i ragazzi. Anche in questo caso, il riferimento al carisma doroteo con quell’espressione più unica che rara coniata dal beato Luca Passi – santa amicizia –, non poteva mancare.

 

Da quando abbiamo chiuso la comunità, il bene seminato è diventato un gustoso “frutto”: le bambine di quel tempo sono le animatrici di oggi e le animatrici di ieri sono le mamme che oggi scelgono di essere lievito che fermenta tutta la massa. 

 

Da qualche anno, la comunità parrocchiale di Taverna, è affidata alla cura pastorale di don Antonio Ranieri, coadiuvato dal giovane presbitero don Vitaliano Caruso e da don Simone Samà, novello sacerdote. Proprio il vice Parroco, don Vitaliano, ci racconta la sua esperienza di cura che ha vissuto durante l’ultimo Grest.

 

 

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E…state con cura#6: la voce di un presbitero

 

 

 

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