Roma: Noi non possiamo tacere

Sì, anche noi come gli Apostoli (At 4,20) non possiamo tacere quello che abbiamo visto, udito e ‘vissuto’ in questi tre giorni dell’Ottava di Pasqua 2025.

 

Chiesto e ottenuto di poter celebrare il Giubileo a Roma, come coronamento del nostro giubileo d’oro di Vita consacrata, martedì scorso 22 aprile, dopo la fraterna accoglienza delle sorelle di Viale Vaticano, all’ora ‘decima’ ci siamo ritrovate all’inizio di Via della Conciliazione con un folto gruppo di giovani pellegrini per cominciare il nostro cammino giubilare dietro la Croce di Gesù.

 

Su questa Croce troneggiava un Gesù Risorto, coronato di gloria e di onore, che ci ha ricordato le parole di San Paolo, riprese anche dal nostro Fondatore nel suo testamento: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio” (Col 3,1), come pure quelle del profeta Isaia: “Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa” (Is 43,18-19).

 

La Parola di Dio, ancora una volta ci viene in aiuto e ci fa capire più in profondità il valore del Giubileo, soprattutto di ‘questo’ Giubileo, marchiato a fuoco dalla morte repentina di Papa Francesco, grande testimone della Misericordia di Dio Padre. Il filo di tristezza, legato all’improvvisa scomparsa di Papa Francesco, è comunque sovrastato da un certo senso d’incredulità: non ci sembra vero che sia morto! Proprio adesso, in questo tempo in cui tutto sembra andare a rovescio e dove la sua guida luminosa era più che necessaria!

 

Ma la fiumana di gente che, per ore e ore, sfila in piazza S. Pietro per onorarlo in questo ultimo atto della sua vita tutta donata, ci conferma che Papa Francesco, con Gesù e come Gesù, è ben vivo e presente in mezzo al suo popolo, in questo popolo che con tanto amore e affetto sembra rispondere profondamente in questi giorni al suo appello: “NON LASCIATEVI RUBARE LA SPERANZA!”.

 

                                                                                                   Sr Ausilia, sr Clara, sr Manuelita

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