La malattia tocca la vita di tutti e in questi giorni la Chiesa sente vicinanza e affetto
verso papa Francesco che appare ora nella sua fragilità.
“E non dimenticate di pregare per me”. È il suo invito incessante, quello che ripete dal 2013 a conclusione di ogni intervento o incontro; in questi giorni questa richiesta è raccolta da migliaia di persone che pregano per lui pubblicamente, insieme o personalmente.
“Penso che il dono maggiore che papa Francesco ci ha fatto con la sua malattia è l’averci mostrato una volta di più la forza e la potenza umana e soprannaturale della preghiera” così scriveva giorni fa don Maurizio Patricello.
L’essere uniti nella richiesta orante della vicinanza del Signore a colui che è stato chiamato ad accompagnarci verso la vera fraternità e figliolanza divina, è il grande dono che stiamo ricevendo.
E noi che abbiamo vissuto qualche volta l’esperienza della paura e dello spaesamento di fronte alla malattia, al male, alla fragilità nostra o della persone che ci sono vicine, continuiamo a donare ciò che in quei momenti è essenziale: il calore dell’amicizia, il sostegno della preghiera.
Grazie papa Francesco perché ci fai vedere che la debolezza è il luogo della presenza del Signore e ci stai aiutando a stringerci attorno al Padre della Misericordia perché continui a sostenere la Chiesa, la renda unita e sia segno di speranza in un tempo colmo di contraddizioni e di incertezze.