I giovani devono avere
il coraggio di costruire di andare avanti,
di uscire dalle zone confortevoli.
Per questo io dico ai giovani rischiate.
Papa Francesco
Irene ha 18 anni. E’ bergamasca. Quest’estate ha avuto l’opportunità di trascorrere due settimane in Albania durante l’estate appena conclusa.
La sua è stata un’esperienza di arricchimento personale: è entrata in contatto con realtà diverse e ha compreso che intesa e comunicazione possono nascere anche e soprattutto senza bisogno di parole.
Scrive Irene: durante l’esperienza non c’è stato neppure un momento in cui mi sentissi fuori posto o giudicata e questo è stato possibile grazie alle persone che ho incontrato qui. Ho potuto assistere a realtà molto distanti dalla mia che mi hanno fatto comprende che si può dare tanto anche avendo poco a livello materiale, l’affetto dimostrato dai bambini del villaggio che siamo andate a trovare è stato puro e sincero, quasi come un regalo che volessero lasciarci, un ricordo di loro.
Sono rimasta, inoltre, molto colpita dalla dedizione con cui le persone che ho incontrato qui hanno deciso di dedicarsi agli altri: Carla e il suo centro, Genti e Ela con il Don, tutti gli educatori con i bambini, le suore… Queste e molte altre persone conosciute durante il percorso, hanno deciso di mettere da parte ogni forma di egoismo e agire cercando di garantire il benessere altrui, cercando di migliorare giorno per giorno un pezzetto di mondo.
Irene ha saputo rischiare: è uscita dalla sua comfort-zone e ha scoperto che le differenze e i pregiudizi possono essere superati a partire dal mettersi accanto agli altri con semplicità e con il desiderio di accogliere quanto la vita offre in ogni istante.
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