Riceviamo e pubblichiamo gli scritti di alcune persone che hanno conosciuto Elvezia Orioli, Cooperatrice di Forlì.
Beato quel servo che il padrone troverà ancora sveglio quando verrà e busserà alla porta;
dalla Liturgia del giorno
L’anima mia magnifica il Signore; La tristezza e il pianto lasciano il posto, nel Mistero, ad un cuore colmo di gratitudine.
Cara Elvezia, oggi vogliamo ringraziare Dio del dono grande che ci ha fatto per la tua presenza accanto a noi. Abbiamo fatto un cammino insieme, condiviso gioie, fatiche, dolori e speranze, ma sempre col tuo sguardo pieno di fiducia in Cristo Gesù, anima di ogni tuo respiro. Con generosità, umiltà e perseveranza, spesso silenziosa, sei stata esempio per tutti, sempre pronta, senza timori, là dove la vita ti chiamava.
Per tanti la parola buona di una mamma sapiente e premurosa, piena di consolazione e coraggio. Una parola traboccante di un amore gratuito e senza riserve, che ti nasceva da un’intimità viva e feconda con Gesù Misericordia.
Ed anche nel buio di una malattia inesorabile e di una sofferenza straziante, ormai volto di Cristo sofferente, per tutti, ancora, una serenità disarmante ed una pace già col profumo di Cielo, luce di una fede viva e di un amore offerto, nella volontà di Dio, capace di ribaltare la pietra del peccato e della morte.
Quanta Grazia, Elvezia! Quanti doni ha racchiuso il tuo cuore! Così vicino al cuore di Gesù e di Maria. Ora a te, carissima, la nostra preghiera colma di gratitudine, incisa sui passi del nostro cammino, insieme, nella comunione dei Santi in Cristo.
A te le parole del Salmo di oggi: custodiscimi presso di Te, Signore, nella pace.
Antonio Ghini
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Cara amica, le tue compagne di classe, la nostra IV B, ti portano nel cuore e, unitamente alla amata Prof.ssa Godoli, vogliono dedicarti questi loro pensieri.
Cara Elvezia, non ho molte parole, ma so che sei sta una ragazza buona, generosa, altruista, dedita sempre agli altri.
Sei stata un’amica sincera e disponibile per tutti.
Non so definire cosa sei stata per me, so solo che fai parte dei ricordi più belli della mia gioventù.
Cara amica, abbiamo preparato insieme l’esame di maturità: arrivavi a casa mia il mattino presto e tra una risata e un ripasso abbiamo affrontato insieme il grande esame!
Ho condiviso con te l’esperienza ISEF: fatiche, studio, esami… tanti bei momenti vissuti insieme. Grazie!
Cara Elvezia, purtroppo ci siamo frequentate poco da “mature” per tanti motivi, ma mi ha sempre colpito la tua semplicità, la tua disponibilità all’ascolto di ognuna di noi, la tua bontà verso gli altri. Ora sei in pace, prega per noi che siamo ancora in cammino.
Ciao cara amica: da lassù proteggi questo “Piccolo resto di Israele”, un giorno ci rivedremo per sempre!
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Cara Elvezia,
desidero esserci a celebrare il tuo ‘passaggio pasquale’, insieme a tante persone che hai amato e che ti vogliono bene. Non potendo essere presente fisicamente ho scritto il mio saluto.
Ti penso nella Gerusalemme celeste, insieme a tutti gli amici di Dio e amici nostri. Quando ho ricevuto la notizia che eri nell’abbraccio di Dio Padre, ho pensato che ad accoglierti, con tante persone a te care, c’era sicuramente il Beato Luca Passi con il suo sorriso compiaciuto per come hai saputo fare della Santa Amicizia, da lui raccomandata, un valore aggiunto che ha orientato la tua vita e le tue scelte. Ti sei fatta ‘compagna di viaggio’ e amica di molti.
Anche per noi suore sei stata amica e sorella, i sei sentita parte viva della nostra Famiglia religiosa e noi ti abbiamo percepito così.
L’amicizia vera, quella evangelica, è legata a una ‘Casa’: la Casa di Betania dove risiedevano gli amici di Gesù e dove Lui si recava per gustare il loro Bene. La tua vita bella e ricca, Elvezia, mi sembra ben raccolta nell’icona evangelica della Casa di Betania.
Hai vissuto l’amicizia nel nome di Gesù e con lo spirito del carisma doroteo: questa esperienza è una luce che rimane nei nostri cuori ed è più forte della morte.
Ci consola sapere che anche il Signore Gesù ha pianto la morte del suo amico Lazzaro per cui comprende le nostre lacrime, ma mentre si fa vicino alla nostra sofferenza, ci sussurra la Sua Parola di Speranza: IO SONO LA RESURREZIONE E LA VITA.
Grazie Elvezia. Continua ad esserci ‘compagna di viaggio!’
madre Marialuisa Bergomi