Giorno 1 giugno, noi Cooperatori dell’Opera di Santa Dorotea di Taverna, Pentone e Catanzaro Lido ci siamo ritrovati tutti insieme a conclusione del cammino formativo di quest’anno che ha avuto come tema “Tessitori di relazioni evangeliche”. L’incontro è avvenuto in una splendida, suggestiva cornice naturale del Centro Visite “Antonio Garcea” di Monaco nel Parco Nazionale della Sila, dove abbiamo potuto gustare le meraviglie che madre natura ci offre: sole, melodioso cinguettio di uccelli, aria salubre. In un clima di silenzio, invitate da Suor Carla e Suor Silvia, abbiamo riflettuto sul vero significato di “relazione evangelica”, che per tutti significa “relazione basata sul perdono, sull’accoglienza, sull’amore gratuito, sul dare senza aspettarsi nulla in cambio”.
Per poter tessere relazioni bisogna essere capaci di amare, essere conciliati con se stessi e con il Signore, quindi capaci di servire con umiltà, di ascoltare l’altro in maniera attiva, cioè ascoltando chi si ha di fronte non solo con il cervello ma anche con il cuore nella consapevolezza che la relazione accresce entrambi; camminare a fianco dell’altro per sorreggere ma anche per essere sorretti in un rapporto tra fratelli. E’ quanto ribadito da don Antonio nell’omelia al termine dell’incontro. Tre sono gli atteggiamenti da assumere in una relazione: correggere, farsi correggere, tenere sempre le porte aperte.
Dopo aver letto il racconto di alcune esperienze vissute da suore e laiche, abbiamo riflettuto su di esse e ci hanno fatto capire che quanto hanno vissuto queste persone si può declinare nelle parole “amore, accoglienza, donarsi agli altri senza aspettarsi nulla in cambio”.
Al termine della celebrazione eucaristica c’è stata la consegna di braccialetti realizzati con fiori all’uncinetto, che hanno rappresentato per tutti l’intreccio di relazioni solide e ricche di speranza come fiori appena sbocciati dalle mani delle abili cooperatrici e legati in un cerchio indissolubile. Emozioni, gratitudine e condivisione, le parole chiave di una giornata che lascia un segno indelebile in ognuno di noi.
Clementina Amelio e Maria Frustaci