Dio, autore della grazia e della natura, anche nell’ordine spirituale contempra con sua provvidenza le sue visite colle privazioni, onde non abbiamo né ad avvilirci né ad esaltarci. Vi ha però questa differenza fra grazia e natura, che mentre le tenebre naturali non illuminano, mentre giovano le tenebre spirituali, che manda il Signore, giovano ed illuminano al tempo stesso come la luce. Sicut tenebrae eius ita et lumen eius. In Dio non vi sono tenebre di sorta, così non essendo che nostre, derivano dalla sua luce infinita, che si comunica all’anima, come il sole colla sua viva luce accieca la pupilla dell’occhio troppo debole a fissarlo. Infatti le anime quanto più si avanzano nella via della verità soffrono aridità di senso e di spirito, sino al perfetto giorno di Dio; siccome per farsi a Dio, diceva mirabilmente S. Maria Maddalena de Pazzi, bisogna disfarsi a sé, così che tanto s’acquista di Dio quanto si perde del proprio.
Don Marco Passi, lett. 71