La devozione al Cuore di Gesù

 

La devozione al Cuore di Gesù dice qualcosa sulla fede dell’uomo

 

 

La devozione al cuore di Gesù parla di me in quanto seguace di Gesù, della mia fede e delle dimensioni umane della fede.

 

 

Gli esegeti ci dicono che nella Bibbia la parola cuore ricorre più di ottocento volte e quasi sempre non si riferisce a Dio ma all’uomo. Quindi la nostra è una devozione che non parla solo di Dio ma parla dell’uomo, del credente. Parlando del Sacro Cuore si ha modo di parlare veramente dell’uomo credente, di quali caratteristiche deve avere l’uomo credente.

 

 

Si parla nella Bibbia di un cuore puro e per eccellenza questo è il cuore di Gesù , il quale deve essere modello per il cuore di ogni uomo e di ogni discepolo. Il cuore puro indica un agire che non è puramente esteriore: il Signore non gradisce olocausti, non ama un culto formale ma desidera un cuore sincero, un cuore puro (cfr. Sal 50). Dio non giudica dalle apparenze ma scruta in profondità il cuore (cfr.1 Sam 16,7). La devozione al sacro cuore sprona verso una religione autentica, sincera, pura, soda, di sostanza, che non si ferma alle apparenze e che non è  formale. Il Signore ama il cuore puro che, alla fine, è il cuore di Gesù e  nel quale non c’è un culto esteriore  ma che ha come culto il dono di se stesso. Questa è una prospettiva che dice una fede non convenzionale, non superficiale. Una fede pura.

 

 

Si parla poi nella Bibbia di un cuore che ha bisogno di convertirsi, un cuore malato ed indurito ma che può cambiare, che può lasciarsi raggiungere dall’appello alla conversione. La devozione al Sacro cuore alimenta in noi la prospettiva della conversione. Dio ci chiama a passare da un cuore lontano da Lui ad un cuore vicino, da un cuore idolatra ad un cuore capace di ascolto. Ci invita a tornare da Lui.

 

 

Inoltre il cuore fa riferimento alla dimensione profonda della persona, a quella profondità che non si conosce immediatamente ma attraverso un esercizio di discernimento. Il tema del cuore è strettamente legato a quello del discernimento: un baratro è l’uomo ed il suo cuore un abisso (cfr. Sal 63). Chi può conoscere il cuore dell’uomo? Non è poi così trasparente. Cosa c’è dentro di noi? Cosa si muove dentro di noi? S. Ignazio direbbe che dentro di noi ci sono dei movimenti, quelli che vengono dal Principe della Luce e quelli che vengono dal principe delle tenebre. L’idea di un cuore che si apre sempre di più a Dio ed aprendosi a Dio diventa sempre più trasparente a se stesso. Questo è il tema del discernimento. Dio che è davvero il conoscitore dei cuori.

 

 

Questo tema è presente anche nel nuovo testamento: la cardiognosia, la conoscenza del cuore dell’uomo. Anche questa è una bella pista che la devozione al cuore di Gesù apre. Essa è una devozione che aiuta a conoscere e a conoscerti. Una devozione sana al cuore di Gesù porta con sé una migliore conoscenza di se stessi e anche una migliore capacità di entrare nella conoscenza del cuore altrui. Questa dimensione della profondità e ambiguità del cuore ma anche della progressiva illuminazione del cuore è propria del Sacro Cuore.

 

 

Alcune domande:

  1. Ho una fede autentica o formale?
  2. A che punto è la mia conversione?
  3. Quali movimenti abitano il mio cuore in questa fase della mia vita?
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